Il prestito infruttifero è una forma di finanziamento molto utilizzata, impariamo a conoscerlo meglio

Cos’è un prestito infruttifero

Il prestito infruttifero è una forma di finanziamento tra privati, non comporta la formazione di rate, quindi la cifra viene restituita senza alcuna maggiorazione. Non sono previsti costi da apertura e generalmente non viene prevista nemmeno una data di restituzione. Tutto ciò non vuol dire che non ci siano norme da seguire, soprattutto perchè in genere le somme di denaro transitano su conti correnti che non sono esenti dal controllo delle Agenzie delle Entrate, quindi occorre evitare di evadere la legge, soprattutto in materio di riciclaggio e per quanto riguarda gli interessi e le pratiche di strozzinaggio.
In un prestito tra privati l’erogazione della somma di denaro deve essere eseguita occasionalmente e non in modo continuativo ed abitudinario, è inoltre importante che ci sia una documentazione che certifichi questo avvenuto passaggio di denaro, e che non rimanga un accordo solo a livello verbale. Redigere una sorta di documento tutela le parti, perchè qualora l’Agenzia delle entrate proceda a dei controlli, ci sarà una carta scritta che attesti la derivazione della somma di denaro, cioè non da redditi non dichiarati, ma effettivamente dall’ottenimento di un prestito. Inoltre è una sorta di garanzia per chi elargisce il prestito, perchè potrà mettere per iscritto le modalità di restituzione della cifra prestata e le modalità di intervento qualora la somma non venga poi nel tempo restituita.

Il finanziamento può essere realizzato tramite una normale documentazione per prestiti, oppure tramite un contratto privato, l’importante è che i documenti contengano gli estremi dei soggetti intestatari del prestito, generalità, data di nascita, codice fiscale, le modalità e le date di scadenza che influiscono sul contratto. Inoltre importante è la causale del prestito per certificare il passaggio di denaro in caso di controllo dagli enti preposti. E’ possibile inoltre indicare anche le penali che verranno applicate in caso di mancato pagamento, ciò che non verrà inserito sono gli interessi, non previsti in caso di prestito tra privati. In fondo alla documentazione una data certa e la firma di entrambe le parti coinvolte nel prestito.
Occorrerà distinguere il prestito dalla donazione, la seconda non prevede l’obbligo di restituzione, ma può essere fatta senza alcuna scrittura solo se prevede una somma limitata, se la cifra è piuttosto consistente, sarebbe preferibile procedere a scrittura privata davanti a un notaio, questo solo a scopo civile, nel caso venga avanzata una contestazione.
Il prestito tra privati può avvenire tra diversi soggetti, andremo ora ad esaminarne qualcuno.

Prestito infruttifero tra parenti

Un prestito infruttifero tra parenti, come un qualsiasi tipi di prestito è detto mutuo, se infruttifero vuol dire che non produrrà alcun tipo di interesse, ma qualora questo non sia stato specificato, il prestito produrrà interessi.
Gli interessi costituiscono un reddito, quindi dovranno essere dichiarati nella dichiarazione unica dell’anno in cui vengono prodotti, ecco perchè risulta importante dichiarare se il prestito sia o meno a titolo gratuito.
Anche se si tratta di un passaggio di soldi tra familiari, è sempre meglio provvedere alla redazione di una documentazione, soprattutto ai fini dell’agenzia delle entrate.
Non può essere considerato prestito, il passaggio di denaro che avviene tra familiari convinenti, in quanto quel denaro rientra nel dovere di reciproco sostegno. Puó invece essere considerato prestito la cifra passata tra familiari non conviventi.

Prestito infruttifero tra privati

Il prestito infruttifero tra privati, è una pratica che viene regolamentata dall’Art 1138 del codice civile. Come già detto in precedenza, da tale forma di prestito derivano obblighi fiscali solo nel caso in cui siano previsti degli interessi, non se il prestito è infruttifero. In tal caso, solo a livello preventivo è meglio procedere ad una scrittura privata del prestito e ad eventuale registrazione del contratto, per far si che gli enti preposti al controllo fiscale abbiano traccia e documentazione del passaggio di denaro.

Prestito infruttifero tassazione

Nella sottoscrizione di un prestito con regolare documentazione registrata occorre considerare delle spese accessorie. Va pagata un’imposta di bollo pari a 16 euro ogni 4 facciate del documento, oltre a una tassa del 3% sull’intero importo erogato. Il pagamento deve avvenire entro 20 giorni dalla data di stipula del contratto. Qualora vengano inserite delle garanzie occorrerà pagare anche:

  • L’imposta di registro dello 0,50% sull’importo dell’ipoteca;
  • L’imposta ipotecaria che è pari al 2% dell’ammontare dell’ipoteca.

Il contratto non va registrato qualora venga redatto in forma epistolare perché il contraente che riceve il contratto deve copiarlo integralmente, firmarlo e rispedirlo all’altro contraente.
In questo caso l’imposta va pagate solo nel caso in cui il contratto venga depositato in una cancelleria giudiziaria per delle attività amministrative, oppure presso gli uffici della pubblica amministrazione.
La tassa non va pagata qualora il contratto vada depositato per un qualche obbligo di legge o di valenza del contratto stesso.
Qualora la cifra fosse superiore a 1000 euro, occorre provvedere obbligatoriamente a bonifico per il passaggio dell’importo concordato, altrimenti si puó andare incontro a sanzione amministrativa che puó andare dal 1% al 40% dell’intero importo versato. In caso di bonifico è inoltre importante che venga specificato in causale che si tratta di bonifico per prestito infruttifero.