Ipoteca giudiziale, tutto quello che c’è da sapere

Cosa è l’ipoteca giudiziale

L’ipoteca giudiziale è un diritto del creditore, una sorta di garanzia in caso di insolvenza da parte del debitore. Questa riguarda strettamente diritti reali, quindi beni materiali. Esistono molteplici tipi di ipoteca, nel caso di quella giudiziale si fa riferimento ad una sentenza che comporta il pagamento di una cifra o un obbligo per risarcire il danno recato. Questa ipoteca viene sempre imposta da un giudice dopo la richiesta da parte del creditore.

Chi può usufruire dell’ipoteca giudiziale

Chiunque può avanzare la richiesta di ipoteca giudiziale anche un’azienda, un libero professionista, un privato. Nel caso in cui un bene subisca un’ipoteca giudiziale il bene resta comunque di proprietà del soggetto che ne può comunque continuare a disporre; diventa solo una forma di garanzia per il creditore.

Lo stesso bene può anche essere oggetto di più ipoteche, ognuna di esse riceve un numero in questo modo si costituisce una sorta di grado differente: primo, secondo, terzo grado. Questo vuol dire che in caso di vendita forzata dell’immobile, il ricavato verrà suddiviso in modo proporzionale tra tutti i singoli gradi.

Come iscrivere un’ipoteca giudiziale

Per iscrivere un’ ipoteca giudiziale è necessario: un decreto ingiuntivo decreto ingiuntivo, una sentenza di divorzio o separazione, un verbale di mediazione autorizzato, una sentenza, una convenzione di negoziazione presieduta da un avvocato. Per effettuare l’iscrizione è opportuno munirsi di un titolo, come sopra indicato, e determinare la nota che bisognerà presentare al registro competente. Un unico registro può riportare più ipoteche anche nello stesso giorno, di grado diverso e di tipologia differente. Ogni iscrizione ha una durata di vent’anni, dopo è necessario rinnovare il termine della scadenza. Scaduti i termini, non sarà possibile chiedere il rinnovo ma bisognerà formulare nuova ipoteca.

Quali sono i costi per l’iscrizione di un’ipoteca giudiziale

Per validare il tutto è richiesta una nota di iscrizione ipotecaria ovvero un documento che riporta i dati del creditore e del debitore e tutte le informazioni relative al bene in oggetto. Questa ipoteca viene presentata alla Conservatoria e diventa ufficialmente pubblica, ovvero consultabile da chiunque lo desideri. Le spese sono sempre a carico del debitore, tuttavia in alcuni casi il richiedente dell’ipoteca le anticipa.

I costi di iscrizione e cancellazione di un’ipoteca sono variabili. La normativa prevede a seconda della motivazione delle cifre molto differenti. L’ipoteca prevede comunque dei costi fissi che possono essere suddivisi in! :

  • Imposta di registro pari allo 0.50%, che viene aumentato all’1% se viene riconosciuto il debito e al 3% se c’è finanziamento;
  • Imposta di bollo pari ad euro 59.00;
  • Imposta ipotecaria che è il 2% dell’ipoteca e prevede un minimo di 200 euro e una tassa ipotecaria di euro 35.00.

Oltre a queste cifre bisogna considerare l’onorario per chi effettua l’iscrizione che è variabile a seconda dello specialista a cui ci si rivolge.

come avviene la cancellazione dell’ipoteca giudiziale

Per tutti è possibile richiedere la cancellazione dell’ipoteca giudiziale. L’ipoteca giudiziale decade automaticamente se non viene rinnovata dopo i venti anni oppure è possibile presentare domanda per la cancellazione. Questa può avvenire in seguito all’estinzione dell’obbligo che l’ha determinata o perché il bene in questione non ha più valore oppure per vendita dello stesso forzata o ancora se il creditore ne esprime rinuncia scritta.

Qualora si verifichino queste ipotesi è possibile richiedere la cancellazione. È bene sapere che, qualora non si svolga normale pratica per la cancellazione, anche se l’ipoteca è estinta non è formalmente riportato.

Qualora poi il debito dell’ipoteca viene saldato è possibile chiedere al creditore una dichiarazione scritta in cui rinuncia a quanto dovuto. Questa deve essere validata dal giudice che autorizzerà la cancellazione dell’ipoteca giudiziale.