I costi della isteroscopia con biopsia endometriale

Cosa è e come può variare il costo di una biopsia endometriale

L’isteroscopia

rientra nella categoria degli esami ginecologici, è un esame diagnostico ambulatoriale che non richiede alcun tipo di ricovero e viene eseguito, nella maggior parte dei casi, senza anestesia; consiste nell’introduzione in vagina di un sottile strumento, detto isteroscopio, dotato di una piccola telecamera e di una luce posizionata all’estremità. Grazie all’isteroscopia è possibile visionare le pareti interne dell’utero e del canale cervicale e, se necessario, eseguire una biopsia dell’endometrio (tramite un prelievo di materiale endometriale) per poter effettuare in laboratorio un esame istologico dello stesso, mediante l’uso di un microscopio, potendone si può determinare sia la ricettività sia eventualmente diagnosticare la presenza di una lesione precarcinosa o di un tumore dell’endometrio. Il prelievo è indolore vista la mancanza di recettori dolorifici nell’endometrio e non è necessaria la sutura né altro tipo di tamponamento. I costi di una isteroscopia con biopsia endometriale variano in base alla regione e alla struttura in cui si intende eseguire l’esame ma si aggirano mediamente intorno ai 50/60 euro se eseguite in convenzione, 250 euro se eseguite presso centri privati. Un ulteriore aumento dei costi può verificarsi qualora ci sia bisogno di ricorrere all’anestesia per eseguire l’esame, in questo caso si avrebbe una maggiorazione di prezzo di 100 euro circa, andando a toccare un tetto massimo di 350 euro (se si procede privatamente). L’anestesia è locale e non richiede particolari preparazioni.

Isteroscopia con biopsia endometriale: a cosa serve

L’isteroscopia con biopsia endometriale è un esame che offre una visione diretta del sito d’indagine, molto utile nei casi in cui una semplice ecografia non permetta allo specialista di avere le informazioni necessarie per la diagnosi; è un esame di approfondimento che grazie alle sue caratteristiche intrinseche offre immagini più dettagliate, in alcuni casi ad alta risoluzione, che possono essere utili al ginecologo per la comprensione della situazione clinica. Questo esame offe la possibilità di vedere eventuali malformazioni nelle strutture interne o evidenziare la presenza di patologie come polipi , fibromi o formazioni tumorali. Ci sono infatti elementi che non si rendono visibili a semplici esami ecografici, meno accurati (come per esempio la presenza di polipi vicini allo sbocco delle tube che potrebbero essere causa di infertilità). Inoltre la biopsia dell’endometrio si caratterizza come unico mezzo possibile per la diagnosi conclusiva e la risoluzione di certe patologie come la sindrome di Asherman che porta alla ostruzione dei condotti a causa delle aderenze.
Perché l’isteroscopia, che come abbiamo detto ha finalità diagnostiche, in certi casi può essere utilizzata anche per la risoluzione di alcune situazioni cliniche, possono infatti essere condotte delle isteroscopie cosiddette operative durante le quali, tramite l’utilizzo di strumentazioni specifiche, si possono eseguire procedure come l’asportazione di polipi o l’eliminazione di aderenze; questo è infatti l’unico esame possibile per la diagnosi e l’intervento in quadri clinici come per esempio la sindrome di Asherman sopraccitata.
Inoltre l’isteroscopia può essere utile nei casi in cui si stia già facendo una terapia e si renda necessario monitorarne l’efficacia nel tempo.
È una procedura molto versatile infatti i suoi campi di impiego sono molteplici, può essere utilizzata anche per rimuovere dispositivi anticoncezionali (spirali IUD) e in certi casi è impiegata come procedura preliminare per interventi chirurgici più importanti poiché, sfruttando la sua capacità di offrire un’immagine dettagliata del campo d’azione, può essere d’aiuto per garantire una chirurgia più adeguata.

Quando fare un’isteroscopia con biopsia endometriale

L’isteroscopia con biopsia endometriale viene solitamente richiesta dallo specialista, tramite un’apposita prescrizione, nei casi in cui sia stato rilevato un anomalo ispessimento delle pareti intrauterine, non compatibile con la fase del ciclo mestruale o con il momento specifico della menopausa; ma il sintomo più comune per cui si procede con questo esame diagnostico è il caso in cui si presenti un sanguinamento anomalo, persistente e non giustificato.
Può essere eseguita sia in età fertile che in menopausa ma nel primo caso è necessario sottoporsi all’esame nella prima metà del ciclo, intorno al sesto/decimo giorno, quando è finito il sanguinamento (che ostacolerebbe la visuale) e la parte bassa dell’utero risulta essere più distesa e dunque superabile con meno difficoltà: in questa fase l’inserimento dell’isteroscopio risulterà più semplice.
Altri casi in cui può essere richiesta l’isteroscopia con biopsia dell’endometrio sono quelli che riguardano l’infertilità di coppia, il ginecologo può ritenere necessaria l’esecuzione di questo esame per verificare la presenza di polipi che causano infertilità (vedi il caso descritto nel paragrafo precedente) o malformazioni che potrebbero rendere difficoltoso il concepimento. Anche nel caso in cui si decidesse di ricorrere alla fecondazione assistita sarà utile eseguire una isteroscopia per tenere monitorata l’area.
La capacità di questa proceduta di rimandare immagini dettagliate delle strutture interne la rende necessaria anche nell’eventualità in cui si verifichi una condizione di poliabortività; solo grazie a questa infatti sarà possibile rendere nota la presenza di setti, di un utero bicorno o di qualunque altra eventualità che impedisca la contenzione dell’embrione.
Essendo un esame molto versatile si apre alla possibilità di impiego in molteplici casi, anche in presenza di risultati anomali al pap test si potranno avere ulteriori approfondimenti grazie alla isteroscopia con biopsia endometriale.