Cos’ è la comunicazione dei dati del conducente ed in quali casi è possibile contestare la multa per l’omessa comunicazione dei dati dell’effettivo utilizzatore del mezzo al momento dell’infrazione.
La questione relativa all’obbligo di comunicazione dei dati del conducente solleva sempre molti dubbi, poiché è un tema sul quale esiste molta confusione per effetto di una serie di interventi legislativi e giurisprudenziali.
Cos’ è la comunicazione dei dati del conducente
Per le violazioni non contestate immediatamente (cioè per quelle infrazioni per le quali non avviene il fermo da parte degli agenti accertatori) e per le quali è prevista la sanzione accessoria della decurtazione dei punti dalla patente di guida il proprietario, al quale viene notificato il verbale, è tenuto ad effettuare la comunicazione dei dati del conducente.
Tale comunicazione è necessaria per consentire all’amministrazione, che ha accertato l’infrazione, l’applicazione della sanzione accessoria della decurtazione dei punti nei confronti dell’effettivo utilizzatore.
Va detto che, la comunicazione dei dati deve essere effettuata anche quando il conducente al momento dell’infrazione è il proprietario del veicolo.
Questo perché non è previsto un meccanismo di presunzione di responsabilità del proprietario del mezzo con automatica decurtazione dei punti nei suoi confronti.
In realtà tale meccanismo era originariamente previsto nella prima formulazione dell’art. 126 bis del codice della strada, ma è stato dichiarato incostituzionale da una sentenza della Consulta nel 2005.
Cosa accade se non si comunicano i dati del conducente
In caso di mancata comunicazione dei dati del conducente viene emesso un secondo verbale con un importo da 292 a 1168 euro.
Tale sanzione viene emessa anche se la comunicazione è effettuato oltre i termini, cioè oltre 60 giorni dopo la notifica del verbale, o se la comunicazione non è completa.
Tuttavia il conducente può evitare la decurtazione dei punti dalla patente di guida e la sospensione quando prevista per l’infrazione contestata, omettendo l’invio del modulo per la comunicazione dei dati del conducente.
Questo meccanismo, che consente di evitare l’applicazione della sanzione accessoria della decurtazione dei punti dalla patente di guida e della sospensione della patente, è stato ritenuto legittimo dalla Corte Costituzionale anche se tende a favorire quei conducenti che hanno una maggiore disponibilità economica.
Quando contestare la multa per omessa comunicazione dei dati del conducente
Come abbiamo visto la sanzione per la mancata comunicazione dei dati viene emessa se lo comunicazione è omessa, effettuata in ritardo oppure se il conducente decide volontariamente di non comunicare i dati.
In questi casi il proprietario del veicolo riceverà un secondo verbale per la violazione dell’art. 126 bis del codice della strada, ma non verrà applicata la decurtazione dei punti dalla patente di guida.
Tuttavia la multa per la mancata comunicazione dei dati del conducente è autonomamente impugnabile da parte del destinatario.
Uno dei principali motivi che consente di contestare la multa per omessa comunicazione dei dati del conducente è la notifica della multa oltre i termini.
Per fare ricorso contro la multa notificata oltre i termini in questo caso è necessario prestare molta attenzione alla valutazione dei tempi per la notifica del verbale.
Infatti nel caso della multa per omessa comunicazione dei dati il termine non è di 90 giorni decorrenti dalla data dell’infrazione, ma di 90 giorni decorrenti dalla scadenza del termine per la comunicazione dei dati.
Quindi il termine complessivo è di 150 giorni decorrenti dalla data di notifica dal primo verbale, ovvero dalla notifica del verbale per il quale il proprietario avrebbe dovuto comunicare i dati.
Se la notifica della sanzione per omessa comunicazione dei dati avviene oltre questo termine il verbale può essere contestato, presentando ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace compente per territorio.