Nel nostro Paese non è difficile vendere cani di razza o meticci, nessuna normativa lo vieta e gli allevatori professionisti possono svolgere la loro attività in modo legale tanto quanto gli allevatori che curano la vita del miglior amico dell’uomo per mera passione.

Ciò che invece è contrario alla legge è la vendita di cani senza pedigree, venduti come se fossero animali di razza. Infatti, chi non rispetta questa disposizione legale si rende responsabile di una violazione che ascrive al venditore salate sanzioni economiche.

Il pedigree ed i reati commessi nel commercio dei cani

Specifichiamo che per pedigree si intende il certificato di registrazione dell”ENCI, l’Ente Nazionale Cinofila Italiana, che garantisce sulla genealogia dell’animale e sui dati anagrafici del proprietario o di chi lo sta allevando. Di conseguenza, in Italia è assolutamente vietato introdurre cani, da rivendere, provenienti dall’estero senza i richiesti sistemi di identificazione (microchip) e dei documenti sanitari obbligatori.

In quest’ultimo caso, chi pone in atto un simile reato rischia non solo pene pecuniarie ma anche l’arresto fino ad un anno.

D’altronde, è quanto meno evidente che chi ha intenzione di svolgere l’attività di vendita cani dovrebbe portare avanti questo lavoro con responsabilità e nel rispetto delle norme istituite dal legislatore, altrimenti si rischia di alimentare una vendita cani illegale, esponendo l’animale a svariate patologie mediche, pericolose talvolta anche per il padrone ed i suoi familiari.

Gli allevamenti di cani

Gli allevamenti di cani, di fatto, risultano vere e proprie aziende che spesso consentono soddisfazioni concrete a chi li amministra. Sono considerati allevamenti amatoriali quelli in cui non sono presenti più di 5 femmine e 30 cuccioli all’anno; in questo caso non è necessaria l’iscrizione al pubblico registro delle imprese, ciò nonostante l’allevatore deve osservare tutte le leggi relative alla cura dell’animale e alle certificazioni sanitarie. È scontato, inoltre, che ogni cane debba essere registrato all’ENCI.

L’ atto di vendita del cane

Dal punto di vista burocratico, per la vendita cani, esistono diversi tipi di contratti. Uno dei più noti è la cosiddetta vendita reale, dove il contratto si conclude con l’accordo e la consegna dell’animale. Abbiamo poi la vendita obbligatoria dove vi è il consenso ma non il trasferimento del cane, che si avrà in un tempo successivo. Non meno considerata dai potenziali acquirenti è la vendita futura, in cui la proprietà si ottiene solo al momento della nascita del cucciolo.

Altre possibilità di trasferimento dietro compenso dell’animale si aprono con la vendita con riserva di gradimento, secondo cui fino a quando il compratore non notifica al venditore il proprio gradimento la vendita non si convalida. Questa procedura è spesso richiamata dal compratore quando è necessaria la spedizione di un cane verso una specifica location.

Infine, ma non meno importante, è la vendita cani con spedizione, dove la consegna al vettore perfeziona la compravendita, le spese per il trasporto sono a carico del compratore e la garanzia per eventuali problematiche riportate dell’animale decorre dall’arrivo del cane.

Il corredo legale del cane

Come premesso la presenza del microchip sull’animale è fondamentale, in quanto se il cane ne è sprovvisto si rischia di essere denunciati ed il nostro amico a quattro zampe viene dichiarato randagio. In verità, si deve tener presente che il venditore deve consegnare all’acquirente il documento che dimostra l’innesto del microchip e gli attestati dell’iscrizione all’anagrafe canina.

Oltre a ciò, chi vende un cane deve preoccuparsi di consegnare all’acquirente il libretto aggiornato sulle verminazioni eseguite, i vaccini e gli antiparassitari eventualmente già inoculati.

Ciò malgrado, tutta la documentazione sopra menzionata non attua il passaggio di proprietà del cane che avviene dopo il seguente procedimento:

  • Essersi recati all’asl veterinaria con il documento che attesta l’innesto del microchip;
  • Aver richiesto il modulo per l’iscrizione all’anagrafe dei cani della regione di competenza;
  • Aver compilato la scheda di cui sopra con i dati del nuovo proprietario del cane e di chi lo vende;
  • Questo servizio burocratico costa attorno i 7 euro al nuovo proprietario.